Pesce azzurro
Corpo fusiforme, allungato, privo di carena, ricoperto di una serie di squame. Mascella inferiore più corta della mascella superiore. Occhio grande posizionato in avanti.
Colorazione azzurognola, argentea sui fianchi e sul ventre. Lunghezza 15-20 cm. Il “pesce azzurro” è una denominazione di uso generale e non corrisponde a un gruppo scientificamente definito di specie. Si definiscono azzurri quei pesci dalla colorazione dorsale blu scuro e ventrale argentea. Generalmente abbondano nei nostri mari e questa prerogativa li rende decisamente economici. Tra questi rientrano pesci come l’alice, il cicerello, la costardella, il lanzardo, il pesce sciabola, la sardina, lo sgombro, lo spratto e il suro. Inoltre possono essere considerati azzurri per la loro colorazione, an-che molti pesci che, per dimensioni e forme, non hanno nulla in comune con “gli azzurri” più conosciuti. Tra questi troviamo l’ alalunga, l’alletterato, il biso, la lampuga, la palamita, il pesce spada e il tonno.
Tra il pesce azzurro presente nella zona del Polesine possiamo trovare: Lo Sgombro, pesce azzurro di medie dimensioni che si nutre generalmente di piccoli pesci come alici o sardine. In primavera, dopo la riproduzione, si avvicina alle coste.
Ha il corpo affusolato, idrodinamico di colore azzurro metallico sul dorso, bianco argenteo sul ventre, con strisce scure disposte irregolarmente sul dorso e sui fianchi, la lunghezza più frequente è tra i 20 e i 40 cm. Si cattura soprattutto di notte con reti da circuizione e fonte luminosa.
È pescato anche con reti da posta, da traino pelagico ed abbocca facilmente alle lenze dei pescatori sportivi. Ha carni bianche, delicate, molto apprezzate sia fresche che sotto sale. Le Acciughe
dette anche alici, sono tra i pesci azzurri più comuni. Di aspetto sono piccole, sottili e affusolate di colore argento sui fianchi e sul ventre. Comunemente misurano da 10 a 16 cm e raggiungono al massimo i 20 cm. Sono pesci gregari che si riuniscono in branchi e compiono notevoli spostamenti. La loro pesca si effettua tutto l’anno con reti da traino pelagico e con reti da circuizione. In alto e medio Adriatico grazie all’afflusso delle acque di molti fiumi, c’è una maggiore disponibilità di plancton. E proprio per questo le alici adriatiche mangiando di più, crescono rapidamente e sono più grasse rispetto alle alici del Mar Tirreno. Per la trasformazione e la conservazione si preferiscono alici più magre. La loro freschezza si deduce dall’occhio che deve essere “vivo” e dai colori brillanti e mai opachi. Hanno carni buone e gustose, sia allo stato fresco che conservato.
L’AREA TIPICA
Il pesce azzurro e in particolar modo l’acciuga è molto pescata nel mare an-tistante le lagune del Polesine (il mercato più importante è quello di Pila) e si distingue dalla sarda perché più allungata e con pelle liscia sul ventre. E’ specie di primaria importanza per l’industria conserviera. Viene trasformata anche in pasta (pasta d’acciughe) utilizzata in cucina.