Villanova Marchesana ha assunto questa denominazione dall’antica Villanova Burgellorum (dei Burgelli), dopo che, nei primi anni del ‘400, divenne proprietà del marchese Nicolò III d’Este. Proprio sotto l’argine sorge la Chiesa Parrocchiale, di chiara ispirazione estense, ricostruita alla fine del ‘700. La chiesa è dedicata a Santa Maria Assunta (il 15 di agosto si tiene la tradizionale sagra).

Lungo l’argine in direzione Canalnovo si incontra a sinistra l’ingresso che conduce ad un’area attrezzata sul Po, denominata “Piarda”, con annesso attracco fluviale. A ridosso di questa area inizia una grande golena dove balzano subito agli occhi i grandi camini delle ex fornaci, edifici realizzati nell’Ottocento, una delle più interessanti testimonianze di archeologia industriale esistenti in questi luoghi. Proseguendo la grande golena diventa una boscaglia, in parte allegata e quasi inaccessibile all’uomo, regno di numerose specie di uccelli (la garzaia), sito di interesse del WWF.

La frazione di Canalnovo, sorto tra il XII e XIII secolo fu invece un importante centro della zona anche grazie alla presenza di un’abbazia Benedettina del XII secolo, della quale rimangono tracce nelle strutture dell’attuale abitato e la Chiesa di S. Lorenzo del XVII secolo. Di particolare interesse anche palazzo Daclon, sito in direzione Papozze, costruito nel 1834 da un generale dell’esercito di Napoleone invaghitosi di una ragazza del posto e le scuderie dell’ex Villa Luisa poco più avanti. Infine una citazione per la piccola Chiesa di San Giovanni Battista, in località Cisimatti, datata 1509 e per l’Oratorio Mater Dolorosa (corte Bragato).